I Fontamaresi

di Mario D’Alessandro


Un libro che vale, alla maniera di un bibliotecario
Se ci riflettete, un libro è come una persona.
Ha una testa (la parte superiore).
Ha una faccia (la facciata).
Ha un fianco (la parte anteriore tagliata).
Ha un piede (la parte inferiore).
Ha un dorso (la parte posteriore rilegata).
Ha una fronte (il frontespizio).
Ha un … occhietto (una delle prime pagine in cui è indicata l’appartenenza ad una … collana).
Ha un indice (la pagina finale).
Ha una veste… editoriale, più o meno appariscente e di tutti i colori.
Ha un … carattere, quello di stampa, che gli fa avere anche un nome “Aldino” da “Aldo manuzio” o “bodoni” da Giambattista (Giovanni Battista) Bodoni (Saluzzo, 26 febbraio 1740 – Parma, 30 novembre 1813), incisore, tipografo e stampatore italiano, noto per i caratteri tipografici da lui creati (Bodoni).
Quando è nato lo hanno messo in una culla (cuna in latino), chiamandolo incunabolo.
Come una persona viene anche schedato.
E come una persona può essere amato, odiato, criticato, vilipeso, bruciato, divertente, inutile, comico, saggio, e così via …
E si potrebbe ancora continuare.
Il libro che presentiamo questa sera è una bella e brava … persona.
Cercherò di far capire perché.
Ci sono libri di Silone … e sono tanti e tutti da leggere e rileggere.
Ci sono libri su Silone … anche questi numerosi tra cui si può scegliere, ma tra cui non può essere ignorata Luce D’eramo, tra e più attente studiose dello scrittore di Pescina
Ci sono libri per Silone … non sono forse molti, ma riguardano per più la storia della letteratura e l’approfondimento critico.
Ci sono purtroppo libri contro Silone … ma si possono ignorare perché opera di presunti storici e critici in cerca di visibilità.
p. 98 (a proposito dei due autori dei libri contro, viene in mente Erostrato, divenuto famoso per aver bruciato il tempio di Efeso, una delle sette meraviglie del mondo nell’antichità, del quale nessuno ha mai saputo il nome dell’architetto).
E infine ci sono i libri con Silone … e tra essi è da inserire tra tutti “i Fontamaresi…” di Antonio Gasbarrini e del compianto Annibale Gentile (a cura di Mario d’Alessandro, Angelus Novus, l’Aquila 2015, pp.191, ill. b.n. e tavv. a c., euro 15,00): un contributo sicuramente importante per conoscere ancor più l’autore di Fontamara.
Ogni capitolo contiene osservazioni e considerazioni di particolare interesse e la narrazione dell’inedita sperimentazione della lettura in classe con i ragazzi di Pescina (pp. 79-82) e il loro incontro con Silone, (p. 85), l’inchiesta nel paese, le illustrazioni del romanzo fanno ritrovare la gioia di toccare con mano un libro materialmente vivo, non telematico o virtuale.
“Il Fucino come centro del mondo” (p. 47) i riferimenti al paesaggio marsicano e abruzzese nei suoi romanzi (“paesaggio dell’anima” (pp. 46-47).
Vorrei soltanto ricordare perché Secondino tranquilli ha scelto di chiamarsi Ignazio Silone.
Il cognome viene da Quintus Poppaedius Silo (Quinto Poppedio Silone) del quale si ignora l’anno di nascita, ma si conosce quello della morte: 88 a.c. avvenuta a Boiano, caduto nel campo di battaglia, nella lotta a capo dei popoli italici della Lega di Corfinio, in rappresentanza dei Marsi di Marruvio, insieme ad Asinio Herio che rappresentava i Marrucini di Teate, alleati con i Vestini, i Peligni e i Frentani. Guidarono la cosiddetta “guerra sociale” per far ottenere ai popoli italici il diritto di “cittadino di Roma”.
Dal libro “Uscita di sicurezza” (1949/1965), è possibile stralciare una sua considerazione: “La libertà … è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire o a una qualsiasi autorità, letteraria, artistica, filosofica, religiosa, sociale e anche politica, che testimonia il senso di piena autonomia del pensiero di Silone nel definire il concetto di libertà, quale “socialista senza partito e cristiano senza chiesa”.
Il romanzo Fontamara appartiene ai libri che hanno goduto e godono di grande notorietà: pubblicato prima in Svizzera in tedesco grazie alla traduzione del 1932 a cura di Nettie Sutro, mentre in italiano fu pubblicato, nel 1934, a spese di Silone a Parigi con una casa editrice fittizia Nuove edizioni italiane, Zurigo-Parigi.
Soltanto nel 1945 il romanzo fu pubblicato in Italia a puntate, su una rivista, con modifiche e correzioni.
La prima edizione in volume a cura dell’editore Faro di Roma è stata pubblicata nel 1947.
Ignazio Silone si è poi rivolto alla Casa Editrice Mondadori che ha pubblicato il romanzo nel 1949, completamente diverso dalla prima edizione nella Collana La Medusa (n. 20).
Commento di Silone: “ridipinsi il quadro da cima a fondo, utilizzando la vecchia tela e cornice” (p. 100).
Ecco l’elenco delle pubblicazioni italiane:
1. Fontamara, romanzo, trad. Nettie Sutro-Katzenstein, Verlag dr. Oprecht & Helbling Ag., Zürich, maggio 1933.
2. Fontamara, Nuove Edizioni Italiane, Zurigo-Parigi 1933, pp. VIII, 193.
3. Fontamara, editrice Faro, Roma, ottobre 1947, pp. 250.
4. Fontamara, Arnoldo Mondadori, Collana La Medusa n. 20, Verona-Milano, febbraio 1949, pp. 200.
5. Fontamara, Mondadori, Collana Narratori Italiani n. 9, ottobre 1953-1971, pp. 239.
6. Fontamara, Mondadori, Collana Oscar n. 132, 1967.
7. Fontamara, Mondadori, Collana Oscar Narrativa n. 132, 1970.
8. Fontamara, Mondadori, Collana Biblioteca, 1974, pp. X-226.
9. Fontamara, Mondadori, Collana Oscar Classici Moderni n. 13, 1988, pp. 208, cap. 10, ISBN 88-04-31963-1.
10. Fontamara, a cura di Mirella Zocchi, Mondadori Scuola, Collana La Lettura, 1983-1992, pp. XVi-224, ISBN 88-04-26576-0. A cura di Donatella Carnevali e Mirella Zocchi, Mondadori.
11. Fontamara, intr. di Raffaele La Capria, BUR, Milano 1989.
12. Fontamara, pres. di Paolo Franchi, RCS Quotidiani, collana i grandi Romanzi italiani, 2002.
13. Fontamara, intr. di Aurelio Picca, Newton & Compton, Roma 2009-2015, pp. 232.
Dopo la pubblicazione in tedesco nel 1933, ecco le 27 traduzioni in altri idiomi stranieri:
1934 – argentino, ceco, fiammingo, inglese, olandese, polacco, portoghese (7)
1935 – cileno, croato, danese, finlandese, norvegese, paraguayano, romeno, russo, svedese, ungherese (10)
1939 – esperanto, pubblicato nei Paesi bassi (1)
1950 – indiano (1)
1952 – giapponese, sloveno (2)
1957 – greco moderno (1)
1965 – bengalese, libanese, turco (3)
1967 – catalano (1)
1968 – afrikaans (1)
Pagina 106: “Sarebbe colpa studiare?”
“No, non è colpa, ma ci sono persone istruite che si servono dell’istruzione per ingannare la povera gente”.
Le interviste di Daniella Ambrosino ad Annibale Gentile e degli Scolari di Pescina (lettori di 18 copie di Fontamara per un intero anno) a Ignazio Silone, riportate sul periodico “la fiera letteraria” (pp. 71-74 e pp. 79-82) del 1975.
A pagina 85, Silone, facendo omaggio del romanzo agli Scolari, dichiara: “i miei libri sono stati tradotti in tutte le lingue, ma vi assicuro che le diciotto copie di Fontamara lette nella vostra classe sono state per me le più importanti tra milioni dei miei libri venduti in tutto il mondo. Vi sono grato anche di come avete letto il romanzo, perché non pensavo di poter essere capito anche dai bambini. certo lo sognavo. i miei libri sono entrati nelle università ma prima d’ora non erano mai entrati in un’aula elementare e poi nella mia Pescina.. Voi forse non potete immaginare quanto sia importante per me e la gioia che ciò mi procura”.
La citazione obbligatoria del libro Fontamara “celebre nel mondo, sconosciuto tra i suoi” (p.419):
«in capo a tutti c’è dio, padrone del cielo.
Questo ognuno lo sa.
Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra.
Poi vengono le guardie del principe.
Poi vengono i cani delle guardie del principe.
Poi, nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi vengono i cafoni.
e si può dire ch’è finito».

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